La ferrovia della Valsugana. Interpretazioni fotografiche
Metadati
Titolo
La ferrovia della Valsugana. Interpretazioni fotografiche
Autore/curatore
Calliari, Roberto | Carloni, Lucillo | Fontanari, David | Lira, Daniele | Menapace, Floriano | Pezzolla, Gofredo | Zuani, Renato
Abstract
Sette fotografi trentini hanno deciso di documentare, attraverso gli occhi della loro sensibilità artistica, la vecchia strada ferrata che attraversa la Valsugana da Trento a Primolano. Questo incontro tra fotografia e treno intriga, al di là della indubbia bellezza degli scatti, per le connessioni, gli incroci, le contaminazioni che genera. La fotografia codifica lo spazio, ma conquista il tempo e l’illusione del movimento attraverso il cinema, la cui data di nascita si fa convenzionalmente risalire al 1895, ma è dell’anno successivo uno dei più celebri cortometraggi dei fratelli Lumière, L’arrivée d’un train en Gare de la Ciotat, dove spaventatissimi e ingenui spettatori di fine secolo potevano assistere all’arrivo di una sbuffante locomotiva che per una magistrale inquadratura dava l’illusione di poter bucare lo schermo e piombare in platea. La coincidenza, notata da Rodolfo Taiani nel suo saggio “Del vapore il convoglio trionfal” (in: Gian Piero Sciocchetti, La ferrovia della Valsugana, Edizioni Amici della Storia, Pergine 1998) sta nelle date: “L’arrivée” e la ferrovia della Valsugana sono coetanei. E se vogliamo riconoscere alla fotografia un ruolo chiave nella nascita del cinema, allora possiamo in un certo senso dire che essa ritorna, dopo tanti anni, sul “luogo del delitto”. Nel nostro caso non è la Gare de la Ciotat, che speriamo abbia avuto migliori fortune, ma le stazioni, alcune rimesse a nuovo, altre ormai semiabbandonate, di una piccola ferrovia di montagna.