Eugenio Prati: il pittore che narrò la vita trentina dell’Ottocento
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Eugenio Prati: il pittore che narrò la vita trentina dell'Ottocento
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Nel 2002 Elisabetta Staudacher, storica dell’arte, apriva il catalogo dedicato a Eugenio Prati - la cui mostra si teneva a Trento presso il Palazzo Geremia - con il titolo “L’intima Arcadia di Eugenio Prati”, mettendo in risalto il legame unico e costante nel tempo dell’artista: un amore per la natura, le valli, i monti e la gente che vi abita. Oggi, Elisabetta Staudacher, con questo libro-monografia sul pittore valsuganotto protagonista, assieme a Giovanni Segantini e Bartolomeo Bezzi, della cultura artistica dell’Ottocento, nel centenario della scomparsa (1842-1907), ci conduce nuovamente all’interno del suo mondo, accompagnandoci lungo gli anni che scandiscono la vita, i rapporti, gli scambi, i successi e, soprattutto, aprendoci i carteggi intercorsi tra l’artista stesso, i suoi genitori, la contessa Virginia Alberti Poja, la figlia baronessa Giulia Turco Turcati, il barone a Prato, ecc. Lettere in parte inedite, altre qui finalmente raccolte e provenienti da svariati archivi pubblici e privati, ormai di difficile reperimento, ci aprono ulteriormente il cuore di un artista che non solo è riuscito ad approdare a un linguaggio pittorico personalizzato traendolo da salde radici accademiche in quel di Firenze ma, forse involontariamente, ha gettato le basi per una pittura antropologica, intendendo con questo la capacità di saper narrare visivamente quell’amore che Elisabetta Staudacher ci ricorda, per la natura, le valli, i monti e la gente che vi abita.
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Catalogo bibliografico trentino
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