Guido Suster. Alla benevolenza del lettore
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Guido Suster. Alla benevolenza del lettore
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Abstract
Suster divise equamente la sua vita, a cavallo fra Ottocento e Novecento, nella passione per la ricerca storica e nell’attaccamento alla propria comunità, quella di Strigno, nel Trentino orientale: due sentimenti che spesso convergevano e si intersecavano nelle sue pubblicazioni, nel suo vivere la politica, nella sua attività di amministratore pubblico. I più anziani ne ricordano i grandi baffi grigi e l’incedere austero, ma i loro padri, se ci fossero, ricorderebbero le tante occasioni in cui al “professore” si chiedeva un aiuto o un consiglio, certi di non tornare a casa delusi. Guido Suster, di estrazione liberale e irredentista, fu uno fra i tanti borghesi trentini che aderirono al fascismo, identificando il nuovo movimento come depositario della coscienza nazionale. Forse questa scelta di campo netta, in un Trentino che secondo le tesi storiografiche contemporanee, peraltro oggi in discussione, visse la rivoluzione mussoliniana come un “fenomeno di importazione”, contribuì a mettere in secondo piano i molti crediti che il professore poteva vantare nei confronti della propria comunità.